Dopo l’esperienza fatta in tre classi dell’Ic (Istituto comprensivo) di Rovereto nel 2017-18, il progetto “Dante a scuola” si è allargato nel 2018-19 a undici classi di cinque istituti, coinvolgendo oltre 200 studenti.
Insieme con loro si sono impegnati i dirigenti d’istituto e gli insegnanti: il prof. Stefano Kirchner e le prof.sse Serio e Peraro del Liceo delle scienze umane “Rosmini” di Trento; la dott.ssa Elena Ruggeri, il prof. Ceradini e la prof.ssa Raciti dell’Istituto tecnico economico “Felice e Gregorio Fontana” di Rovereto; la dott.ssa Daniela Fruet e le prof.sse Piva e Sottopietra dell’Ic di Levico; la dott. Antonella Zanon, il prof. Bolognini e la prof.ssa Scalfo dell’Ic di Pergine 2; la dott.ssa Sandra Boccher e le prof.sse Sava, Mazzeo e Cavallero dell’Ic di Roncegno.
Hanno dato vita al progetto la dott.ssa Alessandra Sighele, la psicomotricista Renata Lanzi e Fabio Biasi, ex Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Trento.
Ex dirigente scolastica dell’Ic di Rovereto e allieva di Adriana Mazzarella, Alessandra Sighele ha animato il progetto accompagnando gli studenti nella lettura e nello svelamento dei significati più nascosti e profondi del testo dantesco, rendendoli più semplici e vicini alla sensibilità e all’esperienza quotidiana dei giovani.
Renata Lanzi, figlia di Adriana Mazzarella, ha animato i cosiddetti “laboratori esperienziali”, momento qualificante di tutto il progetto, grazie ai quali hanno preso letteralmente corpo i concetti astratti, le metafore, i caratteri dei personaggi danteschi.
Recitando a memoria i canti della Commedia, Fabio Biasi ha dato voce alla musicalità cadenzata dei versi di Dante, come accadeva nella tradizione medievale di recita pubblica, suscitando stupore e meraviglia tra gli studenti.
L’approccio a Dante non è stato dunque noioso e libresco: si è cercato di promuovere l’esperienza diretta per facilitare la comprensione, si è entrati nel merito per capire in profondità ciò che il poeta vuole comunicare, ci si è lasciati coinvolgere da una narrazione rapportata al nostro tempo presente. Con tale approccio non nozionistico, ma esperienziale e personale, gli studenti hanno sentito che quello che Dante racconta riguarda loro da vicino: così la Commedia è diventata un “luogo” di formazione e di autoeducazione, al di là della critica letteraria.
Attraverso il progetto, dunque:
– si sono recuperate le radici storiche della nostra cultura, attualizzata e modernizzata;
– è stata favorita la formazione del pensiero attraverso un approccio simbolico (non solo letterale) e interdisciplinare, favorendo la capacità di collegamenti tra letteratura, arte, religione, educazione fisica;
– si è sviluppato un percorso di educazione alle emozioni, alla conoscenza di sé, alla cittadinanza, con ricadute positive sui singoli e sulle classi;
– è stata stimolata la formazione di abilità e competenze.
Al termine dei 12 incontri previsti dal progetto alcune classi hanno elaborato dei PowerPoint con i materiali prodotti da gruppi di studenti: li alleghiamo molto volentieri.
Significativo è stato inoltre un articolo apparso su una rivista trimestrale della Cassa Rurale Alta Valsugana, “Linea diretta Socio”: anche questo siamo lieti di proporre.
Scarica i materiali dei progetti:
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