Bologna 15 febbraio 2019
La figura e il pensiero di Adriana Mazzarella sono stati presentati nel primo “Incontro divulgativo sul pensiero di C.G. Jung” organizzato a Bologna dal Centro Culturale Junghiano Temenos.
Il titolo dell’incontro è lo stesso del libro della dottoressa Mazzarella – Alla ricerca di Beatrice, Dante e Jung – e ne ha parlato con grande chiarezza e passione Claudio Widmann, che di Adriana è stato per diversi aspetti allievo e amico.
Widmann ha iniziato con una breve storia del libro, ricordando le fatiche sostenute per due decenni da Adriana per realizzare la sua opera in un ambiente per lo più ostile e scettico sulla validità di un collegamento tra la Divina Commedia e la psicologia analitica. Il progetto aveva invece il sostegno di Marie-Louise von Franz e Dieter Baumann, così il libro fu pubblicato nel 1991, e più volte ristampato.
Claudio Widmann ha quindi a illustrato, seguendo il libro, i passaggi che nella Divina Commedia segnano il processo di individuazione. A partire dall’Inferno: il “mi ritrovai” nella selva, Virgilio e il dubbio, Caronte, il trascinamento e Paolo e Francesca, la violenza nella città di Dite, Gerione e la frode, quindi Lucifero che nella profondità ghiacciata tritura per l’eternità i tre peggiori traditori della storia, quindi la metanoia e la risalita di Dante e Virgilio “a riveder le stelle”.
Poi i gradoni del Purgatorio, dove giorno e notte si alternano e Dante sogna e ritrova finalmente Beatrice, la confessione e il pentimento, l’immersione nel Letè e nell’Eunoè.
Infine il Paradiso con i sorrisi di Beatrice, la croce, l’aquila, la giustizia divina, la scala d’oro, l’Empireo, la candida rosa dove Beatrice non sorride più e Dante vede la sua immagine riflessa…
La relazione di Claudio Widmann è durata esattamente 2 ore. Una signora del pubblico ha posto alla fine una semplice domanda che ha fatto emergere una lieve ma significativa divergenza tra Claudio Widmann e l’Autrice: qual è il ruolo di Beatrice, protagonista nel titolo del libro di Adriana Mazzarella? Per il relatore Beatrice è un’immagine del Sé, mentre è noto che per l’Autrice Beatrice era un’immagine dell’Anima.